Visita Piazza Armerina e dintorni. Una mini guida redatta per i viaggiatori fai da te ricca di dettagli nascosti!
La Villa Romana del Casale si trova a Piazza Armerina (EN), ed è senza dubbio l’attrazione principale della città ed uno dei luoghi più importanti di tutta la Sicilia.
Secondo lo studio e gli scavi effettuati durante gli anni ’50 del novecento, si puo’ datare la Villa Romana del Casale dal 320 al 370, quindi IV secolo a.C. La Villa Romana del Casale, è formata da 60 stanze e 3.500 metri quadrati di pavimenti mosaicati ed è Patrimonio dell’UNESCO dal 1997.
Sai che è proprio qui che si trova il celebre mosaico delle “Ragazze in Bikini”?
La sua scoperta è avvenuta grazie al duro lavoro dell’archeologo Gino Vinicio Gentili che da quel momento, si riuscì a portare alla luce tutta la superficie. La Villa Romana del Casale, era un centro di un importante latifondo romano in Sicilia, con funzione amministrativa, residenziale e di rappresentanza.
Ma chi era il proprietario della Villa Romana del Casale?
Ad oggi, non si è ancora riusciti a risalire al proprietario, ma ci sono delle ipotesi e quella più accreditata, è che pare che la Villa Romana del Casale sia appartenuta ad un alto esponente dell’aristocrazia senatoria romana, forse un Praefectus Urbi (un responsabile dell’ordine pubblico romano).
La Villa Romana del Casale è formata da 4 nuclei differenti:
- un ingresso monumentale per indicare il Ricevimento ufficiale.
- la Villa vera e propria, con le sue stanze ricche di mosaici ed il peristilio, per indicare l’Amministrazione, le sale da banchetto non ufficiali e le aule di culto, e le unità abitative con locali
di servizio collegati, Aree di passaggio e di servizio. - una trichora
- un complesso termale.
Cosa raccontano i mosaici? Perché vi sono raffigurati animali selvatici ed esotici?
I mosaici della Villa Romana del Casale, testimoniano la cattura e successivamente il trasporto di animali selvatici esotici che dall’oriente come in Africa, in Asia o in India (vedi la “Grande Caccia”, la cattura dei rinoceronti unicorno tipici dell’India), venivano trasportati passando dalla Sicilia fino a Roma per i giochi negli anfiteatri dell’impero romano. Ma, nessun animale veniva ucciso e i cacciatori usavano le armi solo per difendersi.
La prima apparizione del Cirneco dell’Etna!
Una particolarità, nella rappresentazione della Grande Caccia, troviamo per la prima volta la razza canina siciliana del Cirneco dell’Etna, e tu lo sapevi?
La “svastica” nei mosaici della Villa Romana del Casale:
Molte svastiche sono presenti come elementi decorativi alla Villa Romana del Casale, ma non c’è da preoccuparsi! Mentre oggi questo simbolo è visto di cattivo occhio, dovete sapere che in tutti i luoghi un tempo colonie romane, come anche ad Aquileia in Friuli Venezia Giulia, il simbolo della “svastica” rappresentava buon auspicio, augurio!
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